Divorzio breve, arriva l'ok della Cassazione: come funziona
ROMA – La notizia che arriva dalla Cassazione è destinata a rendere meno lunga e penosa la storia del ‘fine amore’. Chiamata a esprimersi dal Tribunale di Treviso, in un mare magnum di interpretazioni di dottrina e diverse sentenze – soprattutto dopo la riforma Cartabia – ha stabilito con la sentenza 11906/23 del 16 ottobre che si può chiedere separazione e divorzio in un colpo solo, con risparmio di tempo e di soldi. Qualcosa che andrà soprattutto incontro a chi si separa senza consenso, ma giudizialmente: quando uno dei due coniugi decide unilateralmente di interrompere il sodalizio e magari ha fretta di formalizzare un altro vincolo.
“I tempi tra la separazione e la possibilità di chiedere il divorzio si sono nel tempo via via ridotti, da 5 anni agli attuali 6-12 mesi. Accade quindi spesso che la domanda di divorzio venga proposta mentre è ancora pendente il giudizio di separazione. Le parti, dunque, si trovano in due procedimenti paralleli, con aggravio di costi. L’articolo 473-bis.49 del codice di procedura civile, introdotto dalla riforma Cartabia, permetteva già ora di cumulare le domande di separazione e divorzio: negli atti introduttivi del procedimento di separazione, le parti possono proporre anche la domanda di divorzio. Tuttavia, la domanda di divorzio diventava procedibile solo dopo il decorso del termine (6 in caso di separazione consensuale o 12 mesi in caso di separazione giudiziale). E’ stato proposto per sedare lo stato di incertezza, il rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione che, con la sentenza 11906/23 del 16 ottobre 2023, ha stabilito che ‘in tema di crisi familiare nell’ambito del procedimento di cui all’art. 473-bis.51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.
Codice alla mano così cambiano le cose, come ha spiegato all’agenzia Dire l’avvocata Marina Marconato, esperta di diritto di famiglia e affidamento dei minori. I tempi per ottenere il divorzio si sono via via ridotti e “una delle conseguenze è che l’orientamento della giurisprudenza che riteneva nulli gli accordi sulle condizioni del divorzio raggiunti al momento della separazione legale non sarà più mantenuto”, puntualizza.
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