Violenza domestica: Il furto del figlio ed il dolore delle madri - Binetti,Focaroli, Marconato, Petrozzi - Aracne
Il libro è nato nell’ambito di un lungo lavoro di riflessione sul tema della violenza in ambito familiare tra professionisti di diversa formazione culturale e professionale, preoccupati del suo dilagare in forme sempre più sottili e penetranti. La violenza domestica è considerata come una pato- logia, che destabilizza tutta la rete delle relazioni familiari e sociali non solo di chi la subisce direttamente, ma anche di coloro che per ragioni di prossimità, come accade per i figli, sono esposti ad una aggressione siste- matica, che prima ancora di essere fisica – non sempre lo è – colpisce la sfera emotiva e mina in profondità la fiducia in sé stessi e l’autostima, con conseguenze che si estendono lungo tutto l’arco della vita.
Abbiamo scelto di trattare il tema parlando, da angolature diverse, di una sola famiglia, perché ci sono delle ritualità che sorprendentemente si ripropongono nella maggioranza dei casi di violenza domestica, sep- pure con sfumature diverse. E nello stesso tempo abbiamo cercato di evidenziare il ruolo delle varie figure che ruotano intorno ad una famiglia che subisce violenza. Persone e competenze che non sempre dialogano tra di loro, per cui spesso emergono contraddizioni e sovrapposizioni, creando confusione nei ruoli e disorientamento nelle persone esposte alla violenza in modo più diretto.
Nel primo capitolo si affronta il tema della cosiddetta violenza vicaria, assumendo come punto di riferimento il vissuto dei figli nell’arco di tempo che caratterizza l’adolescenza. Il secondo capitolo si concentra sul rapporto dell’intero nucleo familiare con i servizi sociali, soprattut- to nel primo impatto, mentre il terzo capitolo racconta il primo incon- tro della donna che sta subendo violenza con il suo avvocato. Attraverso questo primo incontro emergono dubbi e perplessità, sensi di colpa e fragilità, ma anche e soprattutto il primo ostacolo da superare: riconoscere la violenza che si sta subendo, chiamandola con il suo nome. Senza questo esplicito riconoscimento non c’è possibilità di uscire dalla spirale di violenza che minaccia di soffocare lei e i suoi figli. Nel quarto capitolo, concentrato sulla violenza economica nelle sue molteplici forme, la narrazione assume nello sviluppo temporale tutta la sua drammaticità, che mette in risalto la responsabilità sociale nel tutelare la donna, il suo lavoro, e la sua dignità personale.
Le conclusioni offrono uno spaccato, tutt’altro che conclusivo, della tormentata storia in cui si imbatte ogni donna che subisce violenza, ma anche della opportunità di emergere da questa situazione ad alto rischio non solo per lei, ma anche per ognuno dei suoi figli, grazie all’a- iuto indispensabile di professionisti altamente qualificati: avvocati, psicologi, servizi sociali, medici, forze dell’ordine, ma anche insegnanti, colleghi di lavoro, amici. È fondamentale non rimanere soli e non far- si isolare, come sistematicamente tende a fare il soggetto violento. Alla violenza, con la sua forza distruttrice, occorre opporre una forte coesio- ne sociale, una profonda solidarietà in una dimensione corale che resti- tuisca alla dignità di ogni donna la pienezza del suo valore personale, familiare e professionale.
Il gruppo di lavoro
Paola Binetti, Raffaele Focaroli, Marina Marconato, Simona Petrozzi